Una lieve variazione sul tema delle due parole del “Che c’azzeccano insieme”. Però ci sta bene.
Il periodo nero sta sfumando nel grigio, grazie anche all’appoggio dei miei amici. Sembra strano, lo ammetto anche io, però non solo gli amici da cui mi aspettavo qualcosa, ma sono spuntati fuori anche gli amici lontani, quelli che non avrei mai conosciuto se non tramite un modem ed una linea telefonica. Li ringrazio tutti, sia quelli vicini sia quelli virtuali, vi voglio bene ragazzi, grazie di tutto.
A parte questo, riassumo gli eventi salienti della settimana e poi passo a quelli del giorno.
Victor si è offerto di regalarmi una festa di compleanno come non l’ho mai fatta, e potrebbe non essere un’idea malvagia. Intanto, nonostante tutti i problemi, sono riuscito almeno a fare una buona azione, ed a convincere (quasi) tutta la classe ha sganciato il dinero per regalare ad Argentina la gita a Praga. Già, lunedì 19 il sottoscritto se ne va a Praga con la scuola e con una mezza idea di non tornare più.
Nily, con tutti i grattacapi che le percorrono la nuca, ha passato una serata intera al telefono con me, via Skype. Telefonata tra le più allucinanti che abbia mai avuto, con telefoni di ogni genere che squillavano da ogni parte con relativa gente che sbraitava alla cornetta, ed incidenti domestici sgradevoli e preoccupanti. E’ stata una bella telefonata, ma mi sorprende come non le sia venuto un esaurimento dopo tutti i casini che sono avvenuti in quella serata.
Oltre a ciò, oggi ho dato la prima parte dell’esame di Inglese del FCE ed è andata una ciofeca, as expected.
Andando al sodo, oggi sono stato a trovare Lily, dopo millantamila tentativi falliti di incontrarci.
Avevo bisogno di parlare un po’ con lei di questa storia, e contemporaneamente anche di cercare di non pensarci. E beh, ci sono riuscito. Siamo stati bene e abbiamo di nuovo praticato lotta greco-romana sul letto, perchè voleva a tutti i costi prima impedirmi di soffiarmi il naso e poi sottrarmi il cellulare. E abbiamo giocato e scherzato, e non abbiamo litigato neanche un po’.
Poi però…
Poi però ho fatto una cosa di cui non ero sicuro, ma che ho voluto rischiare a fare. Le ho portato il famoso regalo che avevo comprato per lei al mare. Non sapevo se era il momento giusto, ho voluto tentare.
E’ un pensiero importante, lo sapevo già quando l’avevo ordinato in gioielleria, e sapevo che dopo tutto quello che è successo, sarebbe potuto essere peggiore di una bomba per quello che è il nostro rapporto.
Lo sapevo, lo sapevo, ma ho voluto provarci. Ed è andata esattamente come temevo.
Quando l’ha visto mi ha chiesto se fosse ambra.
“E’ una goccia d’ambra”
Può essere brava quanto le pare a nascondere quello che pensa, anche perchè le avevo fatto promettere di non mettersi a piangere, ma le ho visto tremare gli occhi un attimo. Non mea la scordo la scena, è uno dei dettagli che ormai ho mandato a mente e che non dimenticherò. Mi ha dato due baci forti, mi ha abbracciato, ed io ho avuto la sensazione che mi volesse baciare, dal movimento che ha fatto. Più tardi lei mi ha detto che ha avuto la stessa sensazione, però da parte mia.
Ad essere sincero non so come avrei reagito se lei mi avesse baciato. Forse è il sonno, ma non so come mi sarei comportato di fronte ad un’azione che mi avrebbe preso così alla sprovvista.
Ho paura di averle regalato un incubo. L’incubo del ricordo e del rimorso, ho paura di averle regalato solo altra tristezza… Ho paura di aver fatto male a darle quel regalo.
D’altronde, non potevo non darglielo, dopo che l’avevo fatto fare per lei. Riciclarlo non era davvero possibile, anche se forse sarebbe stata la soluzione più indolore per lei. Di sicuro però io non me la sentivo. Forse quella goccia d’ambra aveva aspettato per così tanto tempo nel mio comodino, che se l’avessi lasciata riposare un altro po’ non si sarebbe offesa, e io avrei potuto darla a Lily con più sicurezza. Avrei voluto dargliela quando ormai vedendola non si sarebbe ricordata di niente. Sarebbe stato solo un ciondolo, uno dei tanti che ha, da alternare con gli altri. Invece era ancora presto, quella goccia è ancora un ricordo, e quel ricordo è ancora un terremoto troppo grande. O magari sono solo io che mi faccio i film.
L’ultimo film, è tornato alla mente oggi, quando le ho dato quella goccia che non era incartata. Non era incartata perchè glie l’avrei dovuta legare al collo dopo averle chiesto di chiudere gli occhi. E invece non è andata così. E ricordo che quando le avevo detto che le avrei chiesto di chiudere gli occhi, quest’estate, ne è scaturita una litigata al telefono, perchè non voleva farlo.
Perchè? Forse non si fidava abbastanza, o forse era solo un capriccio, uno dei tanti, uno per ognuno dei suoi capelli ricci.
Così, affaticato da una giornata intensa, figlia di una settimana intensa, e nipote di un periodo intenso, mi perdo nel ricordo del nostro lunghissimo abbraccio di oggi, in cui per un po’ ho scordato tutti i problemi e le preoccupazioni, prima di fare la mossa di dirle del regalo.
Ed in questo ricordo, isola di pace momentanea, in cui mi sento rilassato e sicuro, vado a dormire, sperando di riposare, senza pensare ad altro.
Il meglio è passato, il peggio arriverà.
e se il peggio arriverà io sarò qui per abbracciarti ancora….!!!
ti voglio bne cucciolo….tantissimo
ps:la nostra goccia d’ambra è ancora saldamente legata intorno al mio collo…..
Secondo me hai fatto bene! Visto? La Lily è una ragazza sensibile, proprio per questo sarà rimasta colpita dal tuo gesto. Il regalo era per lei, per dimostrarle i tuoi sentimenti e non è certo detto che col tempo questi si siano sopiti, per cui era più che giusto che le dessi il ciondolo e poi…che sarà, sarà!
Un bacione bellissimo, aspetto con ansia news!
Acolta i vecchi consigli dello Zio…
PS. Non mi piacciono queste faccette anonime (quelle sulla destra dico!!)
Mi sento troppo uguale agli altri 😀
Trova il modo per farmi scegliere una faccetta personalizzata, poi passami i codici che ti rubo anche questa news…