Caro Signor Dio,

non so se leggi il mio blog, immagino tu abbia cose più importanti da fare piuttosto che perdere tempo con le mie boiate, ma io provo lo stesso a scriverti.
Più di una volta ho cercato il modo di ottenere una risposta da te, ma non sono mai stato fortunato, spero che questa volta mi vada meglio.
Ti ricordi di me?

Sì, so bene che sei molto impegnato recentemente, e che affari più importanti ti hanno distratto dal seguire la mia vita. Un paio di mesi fa in compenso, immagino che ti siano fischiate le orecchie, visto che il tuo nome è stato sulla mia bocca parecchie volte. Avevo decisamente perso la pazienza, avevo decisamente perso la speranza, avevo perso tutto. E non ho ancora recuperato tutto quello che avevo perso. O forse non ho recuperato niente.
Dicevo, non so se tu abbia seguito gli eventi della mia vita che si sono verificati recentemente, ma proprio per questo motivo puoi scorrere le pagine del mio blog, troverai tutte le informazioni a riguardo.
Se non ne hai voglia, o se hai poco tempo (anche se direi che è paradossale parlare di poco tempo con l’Eterno) posso sempre farti un riassunto.
Vedi, mentre tu volgevi la tua attenzione altrove, le cose da queste parti hanno iniziato ad andare male, per poi finire con l’andare peggio.
I miei genitori si sono separati, si sono susseguiti pianti e urla per settimane, dopodichè finalmente sembrava essere sopraggiunta la pace. Infatti in quel momento avevo anche modo di farmi seghe mentali su questi problemi, comunque importanti. Invece no. La situazione ha continuato lentamente a declinare fino a precipitare infine quando ho litigato con mio padre e me ne sono andato da casa.
Ora, non contento di tutto ciò, le cose vanno ancora peggio. La casa in cui un giorno credevo di poter vivere verrà venduta, ma sicuramente tutto questo richiederà del tempo. Intanto io sono accampato a casa dei miei nonni, dove il clima è difficilmente sopportabile, e sono sull’orlo di una crisi nervosa già da qualche settimana perchè vivere con loro è un’impresa titanica.
Sono estremamente intrattabile, tendo ad incazzarmi più facilmente del solito ed a trattare di conseguenza la gente con cui ho a che fare, indistintamente da chiunque sia.
A tutto questo aggiungi lo stess scolastico da approssimarsi degli esami di stato, con annessa paranoia da voti-mancanti-o-incerti dei professori, ed avrai lo stato attuale dei miei nervi: distrutti.
L’ultimo regalino ieri sera, quando dopo una giornata di merda passata a studiare Inglese per recuperare quel fottuto sette che ho preso all’altro compito, ho interrotto lo studio per uscire con Cloe, per ricavarne la splendida notizia di cui al post precedente, che non mi va di riassumere perchè l’ho scritto solo stamattina.
Se continuano le belle notizie come sono andate avanti fin’ora, non arriverò alla fine dell’estate. Non vivo, per lo meno.
Non mi sembra di essere sempre stato lì a chiedere la grazia, una rivelazione, oppure un miracolo, ti ho chiesto una mano solo quando ne avevo davvero bisogno.
Ma adesso che da solo non ce la faccio, tu dove sei?
Ti sei semplicemente dimenticato di me, mentre passi a controllare che altri dormano tranquilli nel loro letto, o che passino belle serate in compagnia di amici e belle ragazze?
Oppure hai di nuovo fatto una scommessa col diavolo?
Sulla mia pelle?
Che cosa stai aspettando a darmi una mano?
Dimmi qualcosa, fammi almeno sapere quanto dovrò aspettare, dimmi quando sarà il mio turno. Avvisami, dimmi quando potrò tornare a ridere, quando finalmente potrò andare a dormire sereno, quando potrò essere un po’ felice di quello che ho, senza dover andare in cerca di altro.
Non voglio niente.
Non mi serve un N80 se non lo uso per parlare con qualcuno con cui voglio parlare, non ho bisogno di un Wii se non posso usarlo perchè è chiuso in uno scatolone in una casa non mia, non ci faccio niente con un DS se devo usarlo sdraiato su un letto in cui non riesco a prendere sonno perchè non è mio.
Non ho bisogno di un’automobile se devo usarla solo per andare a scuola, e non per poter andare dove voglio io, da chi voglio io. Non mi serve un sito internet solo per lamentarmi di quanto me la passi male, non mi diverto a ricevere la compassione degli altri, anzi, ne farei volentieri a meno.
Non mi servono gli occhi, per guardare ‘sta merda di realtà. Li voglio per guardare negli occhi una bella ragazza, per vedere un sorriso, per guardare un paesaggio. Non voglio occhi per piangere.
Per favore Dio, fammi sapere quando sarà il mio turno, anche indicativamente, quando pensi di aver finito con le altre faccende di cui ti stai occupando. Non ho la presunzione di avere problemi molto rilevanti per la tua prospettiva. I cambiamenti climatici o la fame nel mondo, la pedofilia o le malattie gravi saranno sicuramente in posizione più alta rispetto a me, nella classifica delle tue priorità, così come tutte quelle persone che stanno anche peggio di me.
Per questo non ti dico che voglio una soluzione subito, né che voglio che tu aggiusti tutto quanto.
Vorrei solo sapere quando toccherà a me, quando potrai dare uno sguardo alla mia situazione e se pensi di fare qualcosa per darmi una mano.
Giusto per poterti dire se vale la pena aspettare, oppure se mi convienre ripassare più tardi.
Grazie per il tempo dedicatomi, aspetto con ansia una tua risposta.

Luigi