Ci sono poche persone capaci di farmi saltare i nervi in breve tempo. Di solito ho tempi di sopportazione abbastanza lunghi.

Oggi non ho perso la calma neanche quando, parcheggiando la cinquecento, sono finito in retromarcia contro un muretto che veniva contromano. No, non ho perso la calma. Non ho spiccato quella corona di santi che avevo lì sulla punta della lingua. Non ho bestemmiato tutte le divinità che avevo a portata di mano. Non bestemmio, ma sarebbe stata una buona occasione per iniziare. E tanto no, ho mantenuto la calma. Ma lei, lei sì che sa come farmi scappare la pazienza.

Lily.

Mi ha mandato un messaggio alle 5:30, per invitarmi a casa sua per la festa di Halloween.

Ora, tralasciando il fatto che a me Halloween non dice assolutamente niente, e tralasciando il fatto che magari era un tantinello (ma giusto un po’) tardi per invitarmi ad una festa di Halloween, visto che non abita neanche nel mio stesso paese, la cosa che mi ha fatto perdere il lume della ragione è il suo tono di voce.

Mi sembra più che logico che, visto come stanno andando le cose tra di noi, e visto quello che lei mi dice, se ci incontriamo lo facciamo principalmente per parlarci, e per cercare di strecciare questa matassa. E credo sia facile intuire che una festa di Halloween con i suoi amici non è la situazione ideale per chiacchierare in pace.

Ma dico, maledetta quella volta che non abbiamo litigato quando ci siamo sentiti. Ce ne fosse stata una! UNA! Io e lei dobbiamo parlare di persona, non mangiare dolcetti al lume di una Jack-O-Lantern, con i suoi amici in giro, e uno spirito dall’oltretomba che si diverte a muovere una monetina su un foglio di carta. Ho bisogno di calma e di tranquillità, non di pipistrelli e zombie.

Niente, a volte mi sembra davvero di ragionare in modo diverso dal resto della popolazione mondiale. Eppure mi sembra anche di fare ragionamenti semplici e logici, eppure non compresi. E quando, dopo che io (chi ha detto io?) l’ho chiamata, spiegandole che preferirei parlare con lei in Santa Pace, e che comunque visto che ho graffiato il paraurti della cinquecento, non mi sarebbe possibile andare da lei, né farmi accompagnare perchè i miei vanno a ballare, mi ha risposto pure con quel tono… Davvero, mi sono saltati i nervi.

Odio con tutto me stesso quel tono di voce, ironico e scazzato, quello là, quello mi fa perdere la pazienza, ed è capace di rovinarmi la giornata più di un muretto contro il paraurti. Ma chi me lo fa fare di cercare di mantenere la calma? Chi? Per quale motivo non sono ancora esploso, portandomi dietro tutto quello che si trova nel raggio di qualche centinaio di kilometri, in una reazione a catena di sfoghi?

Me lo chiedo davvero.

Non ne posso più.

Non ne posso più.