Versione in ricostruzione

Polaroid Mania – Polaroid 600

La Polaroid 600 è un po’ il jolly delle Polaroid, tutti ne hanno per lo meno vista una e con buona probabilità è anche l’unica che hanno visto. Ho deciso di cominciare da questa, perchè è stata anche la prima che ho avuto tra le mani, e di solito le cose mi piace cominciarle dall’inizio (anche se il mio inizio è diverso dall’inizio degli altri…!). 🙂

Una Polaroid 600Polaroid 600 oltre che un tipo di macchina fotografica è anche un tipo di rullino: i famosi rullini 600 sono essenzialmente la versione 2.0 della miracolosa pellicola a sviluppo istantaneo Polaroid. Cercherò di non parlare troppo del rullino, perchè conto di farlo in un prossimo articolo, ma qualcosa dovrò necessariamente dire. Polaroid 600 identifica una serie di macchine fotografiche, tutte dalle caratteristiche più o meno simili, ma non necessariamente uguali. Il punto fisso è sicuramente l’utilizzo di rullini 600ASA, e la messa a fuoco fissa. Infatti, ad eccezione di qualche modello (ad esempio quelli indicati dalla sigla close-up), non è possibile mettere a fuoco l’immagine, ma le lenti hanno il punto di fuoco fisso. Nei modelli close-up invece è possibile, muovendo una piccola levetta, spostare una nuova lente davanti l’obiettivo ed avvicinare il punto di messa a fuoco fino a circa mezzo metro. Trattandosi di modelli economici e non essendo possibile intervenire sulla messa a fuoco, non si tratta né di una macchina rangefinder né tanto meno di una reflex, e dunque non si ha modo di verificare la messa a fuoco. Molti dei modelli 600 dispongono anche di un flash elettronico, alimentato dalla batteria contenuta all’interno del rullino.

Croce e delizia degli amanti delle Polaroid infatti è la batteria PolaPulse contenuta in ciascun rullino, che oltre al flash alimenta tutta la macchina fotografica: purtroppo in nessuno dei modelli 600 di cui ho notizia è possibile disattivare preventivamente il flash, quindi all’apertura della macchina fotografica il flash viene caricato e mantenuto pronto fino allo scatto o alla chiusura della stessa. Purtroppo questo significa che, soprattutto con rullini datati, è facile che il flash si beva tutta la batteria e che al momento degli ultimi scatti non ne resti abbastanza per espellere (e sviluppare) la foto.

Alcuni dei modelli più datati non dispongono affatto del flash e per poter scattare foto in condizioni di scarsa luminosità occorre accendere un cero a qualche Santo. In realtà basterebbe procurarsi una Flashbar ovvero di un flash usa-e-getta che funziona per 10 scatti (contiene infatti 10 lampade che si bruciano dopo l’uso), ma come i rullini la disponibilità di Flashbar su eBay è soggetta ad alti e bassi ed immagino tendente all’esaurimento, inoltre i prezzi non sono sempre accessibili.

Molti modelli di 600 dispongono anche di un selettore del tempo di esposizione della foto: trattandosi di macchine fotografiche automatiche non potete veramente regolare il tempo di esposizione come un fotografo si aspetterebbe di poter fare, ma potete forzare l’otturatore a stare aperto più o meno a lungo. “Quanto” più o “quanto” meno, viene comunque determinato dalle condizioni di luce al momento dello scatto, infatti tutto quello che questo selettore può fare è schermare il sensore di luminosità integrato nella macchina fotografica variando la quantità di luce che lo colpisce.

Gli ultimi modelli di Polaroid 600  (One 600) sono dotati di un display lcd che mostra il numero di foto residue e le eventuali impostazioni del flash e dell’autoscatto (se siete così fortunati da averle), sono molto più compatte dei vecchi modelli ed hanno un sistema di chiusura con tasto che impedisce l’apertura accidentale della fotocamera se ad esempio la lasciate in borsa (evitando altri spiacevoli incidenti col flash). Purtroppo però a peggiorare la situazione c’è la mancanza del selettore del tempo di scatto ed una distanza minima di messa a fuoco generalmente maggiore rispetto agli altri modelli 600, dovuta anche all’assenza della lente close-up di cui ho già parlato. Inoltre, mentre quasi(?) tutti i modelli di Polaroid 600 permettono di escludere il flash, i modelli di One600 (ovvero quelli più recenti) non hanno questa possibilità.

Una Polaroid One600 ClassicInsomma, se vi passa per la testa l’idea di acquistare una Polaroid 600, ci sono un paio di cose che vale la pena considerare prima dell’acquisto. Questi modelli in media non sono particolarmente rari, tranne alcuni tipo la One600 Pro che unisce ai pregi delle 600 classiche (come il selettore del tempo di scatto e l’esclusione del flash), anche quelli degli ultimi modelli 600 (come il tasto di apertura/chiusura della macchina e le dimensioni ridotte), ma anche piacevoli aggiunte come il timer per l’autoscatto ed il foro per il treppiede. Ovviamente accaparrarsi una One600 Pro non è facile ed i prezzi sono intorno agli 80€, ma se ci si accontenta di qualche modello più standard, è facile cavarsela con 40€, o anche meno.

Per la domanda “ok che con 40€ mi compro la macchina, ma poi che ci faccio?” e per la guida “come evitare le sòle”, sarà il caso che vi rimandi ad un prossimo articolo, sperando di riuscirlo anche a scrivere.

3 commenti

  1. HaruhiS89

    Questo m’è proprio piaciuto, ora so dove leggere per saperne di più sull’analogica. 🙂

  2. Anna

    Ciao,
    post interessante! Siccome mi sono buttata solo di recente nel mondo dell’istantanea ero interessata all’acquisto di una Polaroid e guardando su internet ho trovato tantissimi modelli. All’inizio ero interessata alla SX-70 sia per il fatto che fosse reflex sia per il design, ma poi mi sono soffermata su due modelli in particolare della serie 600: il modello 660 autofocus e il modello 600 close-up, anche se forse sono più propensa al primo per la presenza del sonar, però questo modello non consente di mettere a fuoco ad una distanza troppo ravvicinata vero? Qual’è la distanza minima? Inoltre il 660 autofocus ha il foro per il cavalletto?
    Quale dei due modelli consiglieresti?

  3. Noemi

    Ciao, io ho una polaroid 620, sto cercando disperatamente il flash e non lo trovo in nessun sito internet. Per caso hai qualche informazione a proposito? Grazie dell’attenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo è uno dei pochi siti web rimasti al mondo che non richiede di lasciare dati personali, quindi per favore, non inserire dati personali nei commenti.
L'email non è obbligatoria. Usa uno pseudonimo al posto del nome. Oppure usa un nome, ma non il tuo. Non scrivere la tua città, il tuo numero di telefono, il nome del tuo cane, il tuo numero di carta di credito. Se proprio non riesci a farne a meno, sappi che potrei censurare il tuo commento se contiene informazioni personali.
I tuoi dati verranno trattati secondo quanto descritto nella policy privacy del sito.

© 2024 Luigi

Tema di Anders NorenSu ↑