Con questo articolo riprendono (forse) le normali trasmissioni su questo blog. Si tratta dell’annuale resoconto di quello che è accaduto, e questa volta ce ne sono di cose da raccontare!

Il 2012 è stato l’anno in cui, secondo una gran carovana di ebeti, doveva finire il mondo. Devo riconoscere che i segni dell’apocalisse ci sono stati tutti, ma non corriamo più del dovuto…

I primi mesi del 2012 sono stati, come di consueto, un campo minato di impegni universitari: tra esami da fare, riunioni, esami da guardare dall’altro lato della cattedra, tesi da correggere, non ho veramente avuto molto tempo per fare niente. Ma questo ormai è un “disco vecchio”. Quello che è accaduto di diverso è che ha nevicato (cosa che da queste parti non capita spesso), pure due volte! Una di quelle serate di neve l’ho passata a costruire pupazzi di neve da asporto con @masterhand e @sevy_, mentre un sabato mattina sono uscito a piedi armato di Polaroid e Mamiya a fare foto innevate qua e là. Mentre fuori succedeva questo o quello, io ero chiuso in casa a dimostrare teoremi (in massima parte), per preparare due esami abbastanza tosti. In questi giorni stava già iniziando a succedere qualcosa che si sarebbe poi concretizzato abbastanza più avanti nel tempo, ma ovviamente ancora non potevo saperlo. Passavo vari sabati sera a riordinare e ripassare appunti, e sul tardi conversavo con una ragazza a mezzo WLM (il caro e vecchio MSN!), fino a notte fonda. Era divertente, io ero interessato, ma niente di più. Passa il tempo e tra una riunione e l’altra sono stato incastrato in numerosi impegni, tra cui una presentazione improbabile a Milano, la cui preparazione ha anche incluso una notte praticamente insonne ed un viaggio andata-ritorno nello sprofondo nord in una sola giornata, il tutto in compagnia di @mikiplus. In compenso però ho incontrato @zia_ntina (o @misiaros come si faceva chiamare all’epoca), cosa che da sola ha praticamente ripagato lo sforzo del viaggio. Non molto tempo dopo, durante l’organizzazione di una serata nerd, @masterhand si è acciaccato un braccio cadendo in terra, cosa che ha provocato (oltre all’inabissarsi della serata nerd), un periodo abbastanza prolungato di uscite serali in cui in pratica eravamo sempre e solo io, lui e la sua ragazza (o forse dovrei dire: lui, la sua ragazza, ed io). La cosa mi ha reso triste e malinconico per circa un mese e mezzo, perchè è stato il periodo che ha segnato la rottura del gruppo di #quellidelbaretto, che in quei giorni ha perso praticamente quasi metà dei componenti. Come con tutte le cose, ci ho fatto l’abitudine, e la situazione non mi ha dato più fastidio. Nel frattempo i miei impegni universitari non diminuivano, ed a questi si aggiungevano anche i frequenti incontri con i DCM, per lavorare ad un progetto di cui non vedo l’ora di poter parlare, ma di cui per ora non posso dire niente. E così le lezioni e la sessione di esami estiva mi hanno di nuovo rapito, mentre le conversazioni a mezzo WLM e SMS con la succitata ragazza si infittivano, anche se le occasioni di incontro non erano così frequenti. E piano piano siamo arrivati al momento più frenetico dell’anno. Infatti nel 2012, dopo aver finito l’ultimo esame della sessione estiva, è iniziato circa un mese di lavoro forsennato con i DCM allo scopo di portare il più avanti possibile il progetto di cui ho accennato prima. Questo si è concretizzato in una settimana di lavoro mortale non-stop a casa mia, e due settimane in trasferta a casa di @Bbestia (con il piacevole secondo incontro con @Zia_Ntina, durante il viaggio). Sono state tre settimane meravigliose: non ci sono parole per descrivere quanto mi sia divertito a programmare (veramente senza tregua!), per il solo fatto di essere stato in loro compagnia. Al ritorno da quest’avventura, mi sono autoconferito 10 giorni di vacanza (fino ai primi di settembre), in cui mi sono più o meno goduto le serate estive in compagnia dei miei amicici, mentre le conversazioni WLM / SMS diventavano un piacevole appuntamento giornaliero, e mi accompagnavano nei miei (di nuovo svariati) impegni. Il tutto è proseguito e si è intensificato mentre preparavo il mio ultimo esame, cosa che mi ha portato a stare al computer praticamente tutto il giorno fino al 1 ottobre, con l’eccezione degli appuntamenti settimanali per la programmazione del progetto DCM (in cui ero comunque davanti al computer, ma era un altro computer). Il primo ottobre ho sostenuto il mio ultimo esame universitario, ed ho deciso di afferrare la situazione che mi portavo in testa da qualche mese a due mani: chiedendo alla ragazza con cui mi sentivo da lungo tempo di uscire. Sguardi, parole, carezze e abbracci puntavano tutti nella stessa direzione (da un bel pezzo tra l’altro), ma sono sempre stato un campione nell’arte di fraintendere, e non mi andava di rischiare di lanciarmi in qualche azione (che si sarebbe potuta trasformare nell’equivalente sentimentale di un pugno sul naso), senza essere abbastanza fiducioso del risultato finale. Ed avevo ragione: la direzione in cui puntavano tutti i segnali era giusta, e questo lungo cercarsi stava cambiando in qualcosa di più. Subito dopo sono andato a fare un (fallimentare) salto ad Iso600 a Milano, per raggiungere il record del terzo incontro con @Zia_Ntina, tutti nello stesso anno, e poi tornare (di nuovo nell’arco di una giornata) a casa. È iniziato poi il lavoro di preparazione per la tesi, lavoro che mi portava via praticamente tutte le giornate, ma da cui ho sempre fatto in modo di far saltare fuori il tempo necessario per coltivare questo nuovo rapporto, conciliando i miei ed i suoi impegni. Dopo le montagne russe di cose da fare dell’estate, l’autunno stava andando avanti alla grande: l’appuntamento seguente è stato per il Lucca Comics, dove (nuovamente nei panni del cecchino) ho passato altre due fantastiche giornate con @Masterhand, @Sevy_, @HaruhiS89, @RemovedQuasar ed @Eraty (e Mushra!), ed ho anche acquistato la serie “completa” di ElfQuest, un fumetto che volevo leggere da molti anni. Tutto andava a meraviglia, e poi (come Murphy insegna) tutto doveva finire a scatafascio in breve tempo. La serie “completa” di ElfQuest in realtà mancava dell’ultimo numero, i problemi con la tesi aumentavano invece di risolversi, e questa strana storia tra una confusa appassionata di musica ed un incredulo informatico innamorato si inabissava malamente. Le settimane seguenti sono state terribili, perchè al dolore ed all’incredulità si sommavano impegni inderogabili e prioritari, che fortunatamente (con grande sforzo) sono stati mantenuti. In fin dei conti, questa storia si è conclusa con la sola perdita di una felpa (che mi ricorda immagini che forse dovrei sforzarmi di dimenticare) ed un cuore (ancora più) acciaccato, e poteva andarmi molto peggio, considerando il delicato momento in cui tutto è avvenuto. Tra la solitudine incurabile e la tristezza infinita, mi sono ricordato di avere un sacco di amici fenomenali, tra cui @Maciosello e @Guast_Ale, che per non farmi sentire solo hanno iniziato ad uscire con #quellidelbaretto (ed alla fine ci hanno anche preso gusto). Gli ultimi due mesi dell’anno sono stati un po’ “così”, passati a scrivere la tesi ed a fare ben poco altro, nell’attesa di una telefonata promessa, ma che non è mai arrivata. Con un ultimo dell’anno da manuale, si è concluso così un 2012 fenomenale, ricco di bellissimi momenti, di momenti pessimi, e di stress, ma in generale un anno che ricorderò con piacere e che sarei felice di rivivere… Anche se magari questa volta, vorrei un finale migliore. 🙂