Vivere senza Facebook

E' l'Anno Domini 2012, il web 2.0 è ormai storia, la democrazia corre sulla rete ed anche il fioraio davanti al cimitero ha una pagina Facebook con il suo bel centinaio di fan.

E io, studente alla laurea magistrale di informatica, no. Io non sono su Facebook. Ecco com'è e perchè.

Perchè?

Sono arrivato su Facebook da bravo nerd, quando non c'era che qualche sparuto Italiano qua e là. Ad essere sincero non ho capito a cosa diavolo mi sarebbe dovuto servire, visto che per parlare con la gente c'era il buon vecchio MSN Messenger, e quindi l'ho lasciato lì. Poi sono arrivati tutti, e mi ha stufato nel giro di poco tempo. Era già sufficiente dover sopportare tutte quelle stronzate che la gente diceva nella vita reale, e non vedo perchè avrei dovuto reggerle anche nel mondo virtuale. Il punto è proprio questo: non ho mai trovato persone con i miei stessi interessi in queste zone (almeno non prima di aver iniziato l'università) e per cercare persone con cui potessi discutere dei miei interessi mi sono messo a cercarle su Internet. Internet era la mia isola (virtuale) felice, dove potevo parlare di cose interessanti, o anche di niente, con persone interessanti, anche se purtroppo mai più vicine di qualche ora di treno. Questo non significa che odiassi le persone del posto, semplicemente non avevamo molti interessi in comune: farmi i fatti degli altri non mi ha mai incuriosito, così come non l'hanno fatto Amici, il Grande Fratello e le altre trasmissioni che la gente guardava in tv, o in generale, le passioni degli altri. Niente rancore, solo diversità. Per farla breve, non avendo granchè in comune con queste persone nel mondo reale, sicuramente non avrei avuto molto a che spartire con loro su Internet. Preferivo di gran lunga continuare ad usarlo per contattare gente lontana, con cui avevo effettivamente qualcosa da condividere. Inoltre, Facebook era diventato il modo migliore per ricevere scocciature e richieste di aiuto da parte di tutte quelle persone spregevoli che si ricordano della mia esistenza solo quando un computer smette di funzionare, e di sicuro non volevo avere molto a che fare con loro. Così stavo considerando l'idea di rimuovere il mio account da Facebook, nonostante quel macchinario infernale cercasse di farmi venire i sensi di colpa enumerando gli amici che avrebbero sentito la mia mancanza. Purtroppo per lui, sapevo che i numeri che mi mostrava erano eccessivamente gonfiati, infatti ero sicuro che neanche la metà di quelle persone avrebbe sentito la mia mancanza: sia perchè cancellarsi da Facebook non significa esattamente morire (anche se, e ne parlerò dopo, ci si avvicina abbastanza), quindi sarei potuto restare in contatto con loro lo stesso e secondariamente perchè a quella gente di me non importava veramente così tanto. Ma non è un problema, i sentimenti erano corrisposti. Insomma, non c'era un vero motivo per stare su Facebook: ero raggiungibile più facilmente (e gratuitamente) dai rompicoglioni, mi dava più problemi che cose positive, mi faceva odiare ancora di più la gente che conoscevo... Decisi finalmente di disattivare l'account.

Com'è?

Che ci crediate o meno, ho dovuto addirittura litigare con qualcuno per questa mia decisione, ma nessuno poteva veramente avere abbastanza ragioni per farmi cambiare idea. Sicuramente i primi tempi non è stato facile: Facebook è un ottimo passatempo quando uno non ha niente da fare, ed un passatempo ancora migliore quando uno ha un sacco di cose da fare (ma non ha voglia di farle). Per fortuna alla fine ho trovato la forza d'animo per mettermi a fare quel che dovevo fare, e ben presto non sentii più la sua mancanza, così come non sentirono la mia mancanza tutti quei famosi amici che secondo Facebook avrebbero notato la mia assenza. Dal mio punto di vista, il problema era passato: una volta raggiunto il punto in cui mi ero felicemente dimenticato di lui, ero a posto. In più di una occasione invece mi sono trovato a dover spiegare a qualcuno che non avere Facebook è una cosa tutto sommato comprensibile, per niente aliena e neanche così brutta. Ma non sono sicuro di esserci riuscito. Mi hanno fissato come fossi un alieno (ma ormai a quello ci sono abbastanza abituato), mi hanno chiesto perchè e alcuni hanno anche cercato di farmi cambiare idea. Vivere senza Facebook non è affatto male, soprattutto se la società che avete intorno non vi entusiasma particolarmente e/o se siete abbastanza convinti che finirete per passare la vostra vita da soli. Ci sono alcuni lati che possono essere considerati negativi, ma anche questo dipende da come la pensate.

Da quando non sono su Facebook, è un po' come essere morto. Non è venuto nessuno al mio funerale però, quindi forse è più corretto dire che è un po' come se non fossi mai esistito. Sono l'ultimo a sapere le cose, tipo se viene organizzata una cena, una gita o qualunque altra cosa. Spesso alla fine questi eventi saltano fuori perchè qualcuno me ne parla, convinto che io ne sia già a conoscenza, a volte finisco per non saperlo affatto. Può sembrare una cosa triste, in realtà è solo una cosa giusta: è giusto che non vada ad una festa di laurea o ad una festa per salutare qualcuno che parte in erasmus, se non sono stato invitato. Ed è anche giusto che non sia stato invitato, se l'unica cosa che ricorda alla gente la mia esistenza è un profilo su Facebook (o un computer guasto). E' giusto anche se, pur ricordandosi di me, non trovano un altro modo di contattarmi: in fondo ho lo stesso numero di cellulare dalle medie, quindi è improbabile che qualcuno non abbia il modo di recuperarlo. E se la mia presenza non vale i soldi di un SMS, non vedo perchè dovrei scomodarmi ad andare. Certo, se invece date una grande importanza agli auguri di buon compleanno, allora non cancellatevi da Facebook, perchè difficilmente qualcuno se ne ricorda veramente se non è il sito a suggerirlo, quindi ne riceverete molti di meno. Ma pensate al risparmio: dovrete mandare molti meno SMS anche voi! E per il resto? E per il resto è uguale! La vita senza Facebook è com'era prima, bella o brutta che sia.

Cancellarsi da Facebook è veramente un po' come non essere mai esistiti, sicuramente vi allontana un po' dal "giro", ma è anche un buon indicatore del "giro" da cui invece non vi potete allontanare in silenzio, perchè la vostra assenza finirebbe veramente con l'essere notata.