A volte capitano strane cose. Oggi ne sono successe parecchie, tutte insieme. Ma una in particolare è stata divertente da affrontare. Divertente, nel senso di interessante… Quasi fosse un problema da risolvere. In realtà era un enigma, e visto che sono riuscito (dopo innumerevoli peripezie) a comprare Ace Attorney: Apollo Justice, direi che un enigma era del tutto in tema.

Preparate la pipa e il violino gente, è tempo di indagini!

Ora di pranzo, torno a casa in treno. Incontro Oana e Chris, e decido di riaccompagnarli a casa in quanto munito di automobile, e visto che ambedue abitano vicino casa mia.

Così ci dirigiamo verso la mia monoposto, e trovo un foglietto incastrato nello sportello. Ho pensato subito ad una delle simpatiche e fastidiose pubblicità che mi propinano spesso alla stazione, e invece appena l’ho preso in mano ho sentito che la consistenza della carta non era quella dei classici volantini, ma piuttosto quella rigida di un foglio da disegno. Apro, e leggo silenziosamente il contenuto del biglietto.

“E’ una multa?” chiede Chris, per fare la battuta.

“No, è uno scherzo.” Rispondo io.

“Perchè? Che c’è scritto?”

“Tieni leggi, e mi raccomando, con sentimento.” Rispondo mentre gli passo il biglietto, e salendo poi in macchina.

Chirs si schiarisce la voce ed inizia a leggere:

Ciao, ti lascio questo biglietto perchè devo dirti una cosa…

Questa mattina appena ti ho visto mi hai colpita!!

Sei proprio un bel ragazzo e spero anche single.

Ti lascio il mio numero con la speranza che mi richiami presto..!!

P.s. Fallo ci tengo veramente.

Fede

“Ma perchè dici che è uno scherzo?” Chiede dopo aver letto.

“Ormai li riconosco gli scherzi di questo genere… Non è il primo che mi fanno.”

“No no dai, chiamala! Ce li hai i soldi?”

“No sono a secco, ma tanto oggi devo fare la ricarica, poi vedrò.”

“Chiamala, così almeno sarai sicuro se si tratta di uno scherzo o meno.”

Faccio scendere Oana e poi parcheggio, mentre scendiamo Chris mi chiede di fargli sapere come va la telefonata. “Va bene, ti farò sapere”, rispondo.

Torno a casa col foglietto, pranzo, guardo un po’ di tv, e prima di uscire lo riprendo in mano, per decidere sul da farsi.

Inizia l’indagine!

(SoundTrack)

Dunque, mi trovo in mano un foglio di carta da disegno formato A4 tagliato a metà a mano e ripiegato 3 volte su stesso. All’interno un messaggio scritto con grafia femminile, che secondo quanto c’è scritto si trova lì perchè qualcuno, una certa Federica, mi ha notato quella mattina in stazione, e l’ha messo lì.

E come mai io non ho visto nessuno scendendo dalla macchina? Mh, forse avevo sonno. Non è abbastanza.

Vediamo… Il foglio è scritto bene, le parole proseguono dritte in riga e la scrittura non è accidentata. Sembra scritto con calma ed accuratezza. Chi l’ha scritto ha addirittura avuto tempo di disegnare dei piccoli cuoricini a mo’ di punti di sospensione vicino alla sua “firma”… Un po’ troppo esagerata come idea, direi, Dunque, non conoscendomi e visto che ha individuato la mia macchina, deve avermi visto scendere per forza. Però questo significa anche che non era lì per prendere il treno, visto che ero già in ritardo io, e di certo nessuno avrebbe avuto il tempo di prendere un foglio carta spesso, tagliarlo a metà, scriverci sopra un messaggio in perfetta calligrafia usando due penne diverse (il numero di cellulare è scritto in rosso, e ripassato pure più volte). Oppure significa che se l’era preparato già a casa. Ma se questo fosse vero, significherebbe che quello che c’è scritto sul biglietto (“Questa mattina appena ti ho visto mi hai colpita!!”), e che farebbe supporre che il biglietto è stato scritto al volo dopo che questa Federica mi ha visto, è falso. Dunque l’unica spiegazione che non fa crollare la storia è che Federica non fosse lì per prendere il treno.

Ma allora, perchè alle 8 una ragazza dovrebbe essere alla stazione del mio paesino, dove non c’è assolutamente niente, e che non ha neppure case intorno? Mah, magari era lì ad aspettare qualcuno. Mh, possibile. Diamo per buono che stesse aspettando qualcuno in auto, questo potrebbe spiegare sia perchè non l’ho vista, sia perchè si trovava lì a quell’ora.

Infatti è totalmente da escludere il fatto che sia poi salita sul treno. La mattina siamo sempre le solite 20 persone, se non mi ha mai visto prima significa che era la prima volta che veniva in stazione almeno da Ottobre… Dunque con buona probabilità l’avrei notata.

Siamo di nuovo ad un punto morto, guardiamo un po’… Meglio… Il numero scritto in rosso, c’è qualcosa che non torna…

A-Ha! (SoundTrack)

Bianchetto, non l’avevo notato subito. Ha avuto il tempo pure di ricorreggere quello che ha scritto, decisamente non era lì per prendere il treno. Un attimo, percè avrebbe dovuto correggere il suo numero di telefono? Forse ha sbagliato a scrivere una cifra… Eppure qui è corretto molte volte… Ed è anche ripassato con cura più volte… C’è qualcosa che non torna…

Inizio a grattare via il bianchetto, e vedo che sotto c’è scritto un numero completamente diverso… Prima era un 328, poi è diventato un 393… No, decisamente qualcosa non torna. E ora voglio andare in fondo a questa faccenda.

#31#, e via di telefonata anonima alla scoperta di questa Federica.

Alla prima telefonata mi risponde una voce maschile…

“Pronto?”

“Mhh… Immagino che lei non sia Federica vero?”

“Federica è in bagno, perchè?”

(Mi serve una scusa al volo, per non dire del biglietto) “Perchè ho trovato una chiamata e non so perchè mi ha cercato.”

“Ah, lasciami il numero ti faccio richiamare.”

“No, non ce n’è bisogno, richiamo tra 5 minuti.”

“Ma lasciami il numero no?”

(E’ troppo insistente, urge una risposta decisa) “Non ne vedo il motivo, ho detto che richiamo io.”

“Ah, va bene.”

Dopo 20 minuti richiamo, questa volta risponde una ragazza.

“Pronto?”

“Parlo con Federica?”

“Sì.”

“Sei tu che hai lasciato quel biglietto nello sportello della mia macchina stamattina?”

“…Forse…”

“Beh, visto che c’eri potevi anche venirmi a salutare no?”

“Eh lo so ma sono molto timida…”

(Questa voce non mi quadra) “…”

“Prima hai parlato con mio fratello vero?”

“Eh, immagino di sì.”

“Scusalo, è che è molto geloso, e ha il vizio di prendere le mie telefonate…”

“Ah bene, ho iniziato subito col piede giusto conoscendo tuo fratello allora.”

“Ma perchè non gli hai lasciato il tuo numero?”

“Perchè ero convinto si trattasse di uno scherzo.” (Lo sono ancora a dire la verità)

“Ma come, ora nessuno può farti un complimento?”

“No, ma ho un sacco di amici simpatici, e allora me l’aspetto uno scherzo da loro.”

“Ah…”

A questo punto sono convinto che la voce che ha qualcosa che non va sia in realtà una mia amica con il naso tappato, e so anche chi. Così le chiedo, innocentemente:
“Ma per caso sei delle parti di <nome paese>?” dove <nome paese> è esattamente dove vive questa mia amica.

“<silenzio>”

“Michy?”

“…Ma no, io sono Federica!”

“E certo, e io sono Antonio.”

“<risate>”

Stasera si esce con le due artefici dello scherzo durato poco. Vediamo quante delle mie supposizioni erano esatte.

I libri di sherlock holmes a qualcosa sono serviti.

E ora, via a cena.