Sortilegi o sotterfugi?

Il mio iPod ha qualcosa di strano.

Si chiama tempismo. Ed è una cosa che normalmente gli oggetti inanimati non hanno.

Quindi c’è qualcosa sotto.

Non è normale che un iPod sia in grado di scegliere certe canzoni in certi momenti da solo. Voglio dire, la modalità di “riproduzione casuale” della musica, sceglie i brani secondo un algoritmo definito dalla Apple che ricordo di aver visto in una qualche rivista che ho letto. E ricordo con assoluta certezza che in quell’argoritmo non c’era nessun fattore che riguardasse il tempismo.

Quindi come spiegare il fatto che mentre sono seduto in autobus ad ascoltare musica ed a guardarmi intorno, proprio mentre mi cadono gli occhi su un mio amico, seduto qualche sedile più avanti a destra, abbracciato alla sua fidanzata, in quel preciso momento finisce la canzone precedente e parte “Mi fido di te” di Jovanotti? Coincidenze. Semplice. Banale.

E come spiegare che al ritorno, mentre sono seduto in autobus ad ascoltare musica ad a guardarmi intorno, proprio mentre mi cadono gli occhi su un ragazzo ed una ragazza che si baciano (e non avrei potuto non notarli, visto che da quando sono salito fino a quando sono sceso non han fatto altro), in quel preciso momento finisce la canzone precedente, e parte la colonna sonora di Notting Hill? Coincidenze fortuite. Semplice. Banale.

Ma quando la cosa si ripete con frequenza, comincio a pensare che ci sia qualcosa sotto.

L’iPod me l’ha regalato Lily, e proprio quando vedo una coppia felice, sdeng, quello mi spara una canzone che mi arriva diretta contro la bocca dello stomaco, e mi lascia piegato in due. Che abbia stipulato un accordo con la Apple? Non me ne stupirei più di tanto in fondo, proprio io qualche articolo fa ho scritto di non sottovalutare mai le donne.

E poi c’è anche da dire che, un po’ strega lo è. L’ha detto anche lei. Che sia un sortilegio?

Perchè, i brani casuali, proprio casuali non lo sono. Voglio dire, a parte l’algoritmo, nessun computer può da solo generare dei numeri completamente casuali. Non è facile neanche per le persone. Che cos’è allora che interferisce con la generazione di numeri pseudocasuali, dando loro una logica in certi momenti?

In fin dei conti la colpa è la mia, come al solito, e del mio cervello che pensa. Checchè ne dica quella salma che cammina della preside, io penso.

Purtroppo.